Last Updated on Marzo 18, 2020 by gianluca benvenuto



Caro papà

Oggi è la festa del papà

Oggi è San Giuseppe.. E in Italia si festeggia la festa del papà. Quest’anno a causa di questa grave pandemia, dovrò fare gli auguri a mio padre con una videotelefonata, ma vi lascio da leggere l’articolo.

Un forte abbraccio a tutti i papà che stanno combattendo e che combatteranno ..

 

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Quando ho saputo per la prima volta di diventare padre, 16 anni fa. Ricordo che mia moglie me lo disse all’aeroporto di Maiorca, prima di salire sull’aereo ( beh si altrimenti dove? sul cammello? ). 
Aveva in mano un piccolo trolley. Glielo levai in un battibaleno , dicendole: “non devi portare pesi”. Poi, dopo essermi ristabilito psicologicamente ( ma quando mai), ripresi il controllo della situazione ed iniziai a comportarmi con ragionevole saggezza di futuro padre. Cioè in pratica, continuai a farle portare i bagagli…( scherzo….).

Quel che è vero è che nacque in me un senso di protezione verso il mio futuro figlio e la meravigliosa donna che lo portava in grembo.
Ebbi invece una reazione diversa, quando venni a conoscenza di

Diventare per la quarta volta papà.

Eravamo sempre in vacanza d’estate ( devo iniziare a programmare solo vacanza invernali….) e al mattino mia moglie mi folgorò con: “ Devo dirti una cosa”.
 Ora, siccome la notte passata ero uscito con mio cognato a bere qualcosa in un pub.

Cercai di recuperare dalla mia memoria , parole, gesti e momenti che avevo trascorso, per capire se ci fosse stato il pericolo di aver commesso qualche corbelleria, diciamo così, anche se il termine che mi balzò in mente iniziava sempre con la C… ma non era corbelleria…

Quando poi mi disse ciò che doveva dirmi, nella mia testa, cancellai tutti i progetti che mi ero fatto ed iniziai immediatamente a pensarne altri. Ma questa è un’altra storia.

COSA MI TRASMETTE LA FESTA DEL PAPA’

La festa del papà è una celebrazione che, da quando sono padre, mi trasmette certo allegria, ma con un velo intimorito di orgoglio e malinconia.
 Cioè mi evidenzia il fatto che, in quanto padre, ho delle responsabilità, dei compiti di protezione e di accudimento, tutto apparecchiato con tanto amore.
 Ma mi mette anche di fronte il pensiero della naturale linea del tempo della Vita e alla recondita paura di perdere tutto, i mie figli, i miei amori. E allora mi propongo di non sprecare nemmeno un secondo di questa enorme CASCATA che è la vita.
Di  farmela scivolare tutta addosso, per non sprecare neanche una goccia.

RICORDI

Mi ricordo quando ero piccolo, andavo all’asilo e in occasione della festa del papà, la mia maestra ci aveva insegnato una canzoncina che faceva così:

Oh papà su dammi la mano
grande e forte mi sento con te!
Tu mi guardi e mi dici piano:
son felice se tu sei con me.
Se mi poni sulle tue spalle,
io mi sento un capo tribù;
se mi tieni stretto al tuo cuore,
il mio amico più grande sei tu.
Oh, papà! Per strada la gente
ci sorride e ci guarda, perché
pensa che tu sei il mio gigante
e io sono il tuo piccolo re.
 

Da quando sono padre ( e sono trascorsi 15 anni) mi rendo conto di quanto possa essere bello sentire cantare una filastrocca come questa, anche in un giorno qualsiasi.
 Ma anche stonata, anche in aramaico, ma una filastrocca insegnata alle scuole..
 Mi sono accontentato di biglietti e disegni. Sia chiaro che il mio cuore si è spalancato ugualmente, però la voglia di sentirsi cantare una filastrocca…

caro Papà ti voglio bene

ti voglio bene Papà

Ho impresso nella mia mente quel pomeriggio: guadavo mio padre in mezzo al pubblico e canticchiavo. Non me ne fregava niente di cantare. L’importante è che mio padre fosse lì.

Ecco l’importanza di un padre:esserci.

Ed è quello che io voglio per i miei figli. Essere presente.
La sera prima della festa del papà , mia mamma si raccomandava: “mi raccomando domani fai gli auguri a papà,digli caro papà ti voglio bene”.
Poi al mattino mi svegliavo e mentre mio padre si vestiva, mia mamma mi guardava con gli occhi in movimento e con la bocca mimava la frase “auguri papà, ti voglio bene”.
Ed io” auguri papà, voglio le pere”.
In seguito col tempo sono riuscito a diventare autonomo nel fare gli auguri. 

FESTA DEL PAPA’

La festa del papà, in Italia cade nel giorno di San Giuseppe.  Tra l’altro Giuseppe, sarebbe stato il mio secondo nome, se solo all’ufficio nascite, il 23 ottobre 1974 , avessero trascritto il nome. 
Ma sicuramente c’è in giro un mio coetaneo che ha come secondo nome Giuseppe, senza averlo voluto.

festa del papà

festa del papà 2013

 

festa del papà 2016

la festa del papà del 2016

 

caro papà, ti voglio bene

ti voglio bene papà

festa del papà

disegno per la festa del papà 2019

Voglio terminare con una lettera vera che ho dedicata a mio padre. Perché credo non ci si debba mai vergognare di manifestare gli stati d’animo, ancor di più se di gioia, di rispetto e di amore.  Quindi caro papà questa lettera è per te.

caro papà ti scrivo questa lettera

lettera a mio padre




Va bene, adesso chiudo gli occhi. Qualcuno mi canta una filastrocca?

Gianluca