Last Updated on Novembre 10, 2018 by gianluca benvenuto

 

Questo articolo nasce dalla voglia di ricordare momenti della mia adolescenza legati all’estate e non solo. Ti racconto brevemente la mia esperienza in colonia estiva a Pinarella di Cervia… meta importante di colonie estive.


 
“Dai Lulù non piangere diceva mia mamma in lacrime”. “ Ci rivediamo tra quindici giorni”.
Per la cronaca, Lulù sarei io e i quindici giorni in realtà sarebbero stati venti.
 

Avevo 14 anni ed era la mia prima esperienza da vacanziere single…. La mia destinazione era la

COLONIA   a PINARELLA DI CERVIA.

 
Per me che fino a tredici anni avevo seguito i miei genitori ( più che altro mia madre, perché mio padre lavorava tanto) in Calabria, alla casa ‘gliabassu’, la partenza per la colonia fu un trauma non da poco, dal quale riesco a uscirne fuori adesso……No scherzo… non so se ne uscirò mai ….
 
Solitamente la motivazione per cui si manda il proprio figlio in una colonia estiva è ovviamente quella di offrirgli un’occasione di passare una vacanza coi coetanei, a divertirsi. Serve per crescere. Spero si intenda sotto il profilo psicoemotivo del ragazzo, altrimenti questo obiettivo non è stato raggiunto.
Ma iniziamo con tutti i preparativi. 
Bisognava iniziare molti, ma molti giorni prima a cucire i numerini su asciugamani, accappatoi, tovagliette, bavaglioli, mutandine e pannolini ( esagerato).
 
Mentre mia mamma cuciva il mio numerino (58 ,3 periodico) io pensavo a che mi sarei davvero divertito a Pinarella di Cervia (pensavo fosse tipo villaggio turistico), anzi già mi vedevo ritornare trionfante a raccontare alla mamma di aver fatto quello, quell’altro e quell’altro ancora…e con una fidanzata.
 
Ma veniamo al giorno della partenza…
 
Il pullman si avvicina con la scritta davanti al cruscotto “COLONIA ESTIVA”, ma io leggo “DI’ ADDIO ALLA MAMMA”.
 
Sarà stato forse che ero un po’ mammone.
 
Intanto il pullmone carico di ragazzini, alcuni disperati come me, altri eccitati e già con la fidanzatina affianco, qualcuno col giornalino **no, altre ragazzine con la rivista  cioè”.
 
Arrivati a destinazione . Ci dividono nelle camere ( maschi da un parte e femmine dall’altra).
“Avete numerato tutti gli indumenti?” Ci chiede l’assistente.. Io rispondo forse si.. “allora tira fuori che controlliamo”.
 
Dopo il controllo andai in camera.
Gare di nuoto, partite a calcetto, balletti… e la malinconia di casa piano piano scemava.
 
Fu proprio grazie ad un musical ( GHOSTBUSTERS) che ebbi la mia prima vera cotta adolescenziale e tra un passo e l’altro mi fidanzai con Tiziana. Ma la cotta non era per lei, ma per un’altra che non mi considerava…
 
Non bastarono lettere, pensierini d’amore, dediche sulla spiaggia, perfino una mutanda col mio numerino sul suo letto…Niente per lei ero proprio un GHOST…
E quindi dalla malinconia si passò alla tristezza…
L’ultimo giorno di partenza compì un’azione di cui mi pento ancora oggi. Lasciai di punto in bianco Tiziana…
(senza neanche darle un bacio)….
Arrivato ad Aosta si era già fidanzata con Alberto. Peccato.
E tu hai già vissuto l’esperienza della colonia estiva?
P.S. Alberto è diventato suo marito….mi sa che il bacio non riesco più a darglielo…
 
A presto,
Gianluca