
Last Updated on Maggio 15, 2021 by gianluca benvenuto
Premessa:
questa dolce, vellutata e calorica crema a base di panna fresca la puoi mangiare anche fuori dal comune di Cogne. Infatti la crema di Cogne è un dessert al cucchiaio ( nel mio caso a mestolo ) che in base alla quantità di cioccolato fondente e di eventuali aromi, il suo gusto avrà diverse declinazioni, ma tutte gradevoli. Basta non esagerare con il Rum.!!!
Ho utilizzato i tuorli di 8 uova, li ho amalgamati e frustati assieme a 200 gr di zucchero.
Ho preso 600 ml la panna fresca e ho aggiunto 400 ml di latte intero. Ho iniziato a scaldare a bagnomaria, aggiungendo il cioccolato fondente spezzettato (circa 200 gr), senza fare bollire la crema. Spento quando la crema è arrivata alla consistenza giusta, densa e avvolgente. (Non ho messo il Rum)
La legenda racconta che fu una donna originaria di Cogne (Valle d’Aosta) a dar origine a questo dessert.
Io me la immagino la madamma ( la signora in patois, il dialetto valdostano) utilizzare la panna preparata con latte delle sue mucche. Prendere i pezzettoni di cioccolato, grattugiarlo con cura e tuffarlo nella panna adagiata sulla piastra della stufa a legna, ma senza arrivare al bollore.
Ma prima di fare ciò Ia signora Ivonne , prende le uova delle sue galline, le rompe , ne preleva i tuorli, li inserisce nella bastardella di rame e inizia ad amalgamarli. Poi inserisce lo zucchero e mescola con energica velocità fintanto dal vedere una soffice schiuma, il cui profumo si espande nella piccola cucina.
Intanto il consorte Luther brontola. E’ deluso perché le patate non sono dolci come credeva, stanco perché ha dovuto rincorrere per due ore la capra Belina che non voleva farsi mungere e poi questa sera a cena, ci sarà Don Perignon che sarà anche un bravo sacerdote, ma quando mangia la minestrina tira su quel brodo con un risucchio lento e vibrante, da preferire anzichenò il rumore della forchetta sui denti.
Luther , ormai disorientato, gira in casa con i sabbots e scende in cantina a prendere la vecchia bottiglia di Rum, che servirà alla moglie per impreziosire la crema con l’aroma di frutta matura e vaniglia.
Poi, finalmente dopo la minestrina risucchiata o no, si siedono al tavolo a gustarsi la crema di Cogne con un bicchierino di moscato e tutto passa: il malincuore per le patate, la stanchezza fisica e perfino il ricordo del fastidioso risucchio. NO forse no. Quello no!!
P.S.
Questo è il primo articolo della rubrica #cucinavaldostrana.
Se hai voglia di vedere il video che creato è qui:
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