la bistecca valdostana

Last Updated on Giugno 1, 2021 by gianluca benvenuto

C’era una volta Alberto, chef della trattoria “laCoToleeetta di Alberto” che in vacanza in Valle d’Aosta litigò con Augusto, chef della trattoria “La vatse, la viande e la fontina di Augusto”, per la conquista della sagra ‘Il re della cotoletta’ che prevedeva come primo premio una scodella di pane grattugiato rovesciato in testa, in segno di vittoria.

Ma tant’è.

la cotoleeeetta non è solo milanese

bistecca alla valdostana o cotoletta valdostana

La prima volta che assaggiai la bistecca alla valdostana, ricordo che apprezzai davvero quella scioglievolezza del formaggio disciolto sulla carne. Certo, a livello nutrizionale, forse, sommare carne e formaggio, non è consigliato e adeguato, ma tant’è. A volte bisogna pur rinunciare alla perfezione, vero?

La classica cotoletta prevede ovviamente l’utilizzo della costoletta ( quindi con l’osso), ma io ho utilizzato la classica fettina di vitello senza osso.

La ricetta originale prevede di formare un involtino con formaggio e prosciutto all’interno, ma un’alternativa può essere benissimo quella di appoggiare formaggio e prosciutto sopra la carne. E’ un procedimento più veloce e più semplice e altrettanto soddisfacente dal punto di vista della realizzazione e del gusto del piatto (cioè di quello che sta dentro il piatto).

Si parte dalla bistecca. Procuratevene una di vitello ( se possibile da allevamenti etici e della zona). Se poi vuoi fare la ricetta classica, allora punta sulla costoletta, vedi tu. (Se sei vegetarian* o vegan* non puntare su niente, ma probabilmente non stai nemmeno leggendo questo post).

Ecco, ora che hai la bistecca, lasciala lì ancora sul piatto e in una terrina sbatti le uova ( prima però, togli il guscio).

Grattugia finemente del pane anziano ( o meglio duro).

Se la fettina è troppo spessa, assottigliala con un batticarne, oppure a colpi di karate ( vedi tu) e poi bagnala bene nell’uovo ( prima potresti infarinarla ma io non l’ho fatto). Dopo che esce dalla piscina ovale ( nel senso composta di uova), non deve asciugare al sole, ma truccala, inserendola con decisione ma con delicatezza nel pane grattugiato.

Estrai la fettina dalle sabbie mobili e avvolgi dentro la stessa una fettina di prosciutto cotto e una di fontina ( mi raccomando che sia FONTINA , altrimenti AUGUSTO si irrigidisce). Poi dirigila verso la padella, dove avrai inserito preventivamente dell’olio extravergine di oliva a friggere, e abbandonala con orgoglio e vigore ad abbronzarsi.

Poi estraila e ponila con fiducia sul piatto, arricchito magari con dell’insalata fresca e semi oleosi ( per dare una dose di salubrità) e gustatela.

Naturalmente la versione più semplice è quella di adagiare semplicemente il formaggio e prosciutto sopra e lasciare sciogliere. In alcune trattorie la preparano così. Certo è che se non utilizzi nemmeno la fontina, tanto vale chiamarla valdostana..

Mi raccomando poi, lava il piatto con acqua calda senza bruciarti però.

A presto,

Gianluca.